SAN GIULIANO

L’area, in considerazione della sua quota che raggiunge i 727 m. s.l.m. e del fatto che rappresenta il punto più alto nei dintorni della città di Caltanissetta, ha anche una sua valenza paesaggistica e rappresenta un punto di vista suggestivo e privilegiato sulla stessa città.

Il sito in cui si trova anche il serbatoio San Giuliano occupa un’area di 8.133 mq.

All’interno dell’area sono presenti, oltre al serbatoio idrico, altri locali ed il laboratorio acque potabili.

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Altre info:

Con un investimento di oltre 900mila euro, Caltaqua ha ultimato il primo stralcio del progetto di ammodernamento e adeguamento del serbatoio di San Giuliano a Caltanissetta.

Una molteplicità di interventi: dalla sostituzione e l’adeguamento di alcune apparecchiature, alla realizzazione di un impianto che riduce le manovre manuali grazie al controllo a distanza. La ristrutturazione delle pertinenze, adibite a magazzini e l’adeguamento del laboratorio di analisi sulle acque potabili, presidio strategico nella delicata quotidiana azione di monitoraggio della qualità delle acque immesse nelle reti di distribuzione.

SERBATOIO IDRICO

Il serbatoio San Giuliano e l’annessa camera di manovra sorgono in posizione baricentrica rispetto all’intero sito. 

Il serbatoio di monte San Giuliano è una vera opera di ingegneria idraulica realizzata in epoca fascista, quando nel 1929 fu completato l'acquedotto delle Madonie. All'ingresso dell'imponente edificio si riconoscono due tondi in marmo contenenti uno lo stemma del Regno d'Italia e uno il fascio littorio simbolo del regime fascista. 

Un po’ di storia:
Già i Gesuiti, che diedero il nome di Monte San Giuliano per ricordare il monte su cui è costruita Erice, si erano cimentati in opere idrauliche nella zona. Nei secoli i nisseni hanno attinto l’acqua direttamente dalle fontane cittadine, come quella di San Francesco, e solo nel corso nell’Ottocento iniziò a diffondersi l’uso di cisterne e pozzi. Uno primo positivo cambiamento avvenne nel 1879 con l’inaugurazione dell’acquedotto Geraci-Geracello e con la costruzione dell'elegante serbatoio Piedigrotta, implementato successivamente dalle infrastrutture idriche di epoca fascista.

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INTERNO DEL SERBATOIO

La camera di manovra è un edificio a pianta quadrata di dimensioni m 10,90 x m 10,90 con altezza fuori terra di 9,00 m ed una parte interrata di 7,90 m. 

Alla quota terreno è realizzato un ballatoio che conduce dal lato dx alla scala di collegamento alla camera di manovra e dal lato Sx conduce al tunnel centrale di collegamento e che costituisce l’asse di simmetria dei serbatoi destra e sinistra. Ogni serbatoio è costituito da sei vasche, a pianta rettangolare 19,00 m x 5,00 m collegate idraulicamente con altezza utile di 7,00 metri e copertura a volte. 

Ogni serbatoio ha un volume utile di 3.500 mc per un totale di 7.000 mc. Il serbatoio San Giuliano riceve le acque provenienti dall’acquedotto Ancipa tramite l’acquedotto Gerace Geracello, in acciaio DN 550; nella stessa condotta sono immesse le acque provenienti dall’acquedotto Fanaco tramite l’acquedotto by-pass di Caltanissetta di recente realizzazione, riceve inoltre le acque provenienti dall’acquedotto Madonie Est.

Il serbatoio San Giuliano rifornisce gli altri serbatoi cittadini: S. Anna, Piedigrotta e S. Elia, oltre alle reti idriche di Sanatorio e Paladini.

I serbatoi sono by-passabili, e possono essere messi fuori esercizio grazie a valvole di intercettazione manuali ed interconnessioni tra gli acquedotti in ingresso e le prese del serbatoio.

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Altre info:

Finanziato con risorse proprie di Caltaqua con un investimento complessivo da 1,2 milioni di euro, il progetto di telecontrollo dei principali nodi idraulici e delle reti idriche e degli impianti di servizio.

Si tratta di un intervento dai molteplici obiettivi: da una parte l’efficientamento della rete, sia a livello idraulico (apparecchiature elettroidrauliche, strumentazione di misura in primo luogo) che a livello informatico, per consentire una conoscenza in tempo reale dello stato della rete e agire in modo mirato per migliorare il servizio e individuare ed eliminare le situazioni critiche. È possibile, adesso, controllare da remoto sia la portata che la qualità dell’acqua in ingresso al serbatoio ed intervenire non solo localmente con software, hardware e apparecchiature di controllo, oltre che monitorare le reti di servizio e camere di manovra interessate dall’intervento.

TRAPANO MANUALE A COLONNA CON ARGANO

Il trapano a colonna risale alla fine dell’800 e una targa riporta il nome del produttore, Macchine Utensili Luigi Bellocchio, Milano. Il trapano, attraverso un complesso ma impeccabile sistema di argani, volano e morsa, serviva per forare le flange delle valvole.

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LABORATORIO

Il locale edificio laboratorio è posto entrando nel sito a destra ed è costituito da un edificio in muratura portante a pianta rettangolare con superficie coperta di 11,50 m x 9,65 m. L’edificio è stato oggetto di importanti interventi di manutenzione ed oggi è adibito a laboratorio di analisi delle acque potabili. 

Il laboratorio ha ottenuto nel 2020 l’accreditamento alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 da parte di “Accredia”, l’Ente unico nazionale di accreditamento, designato dal Governo italiano, che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico. L’accreditamento attesta la competenza tecnica, l’imparzialità e il costante funzionamento del Laboratorio acque potabili di Caltaqua. “Accredia" garantisce gli utenti sulla competenza ed imparzialità dei laboratori accreditati nell'effettuazione delle prove, attraverso verifiche tecniche periodiche, sulle singole prove e non, per il complesso delle attività analitiche del laboratorio. Per tale motivo i rapporti di prova emessi sotto accreditamento sono riconosciuti e accettati a livello internazionale.

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VALVOLE IN GHISA

Le valvole in ghisa DN 400 erano installate in uscita dal serbatoio e servivano per regolare, manualmente, l’afflusso dell’acqua in distribuzione. Ormai obsolete, sono state dismesse, pulite con un processo di sabbiatura e riverniciate per diventare dei veri e propri “cimeli” posizionati nel museo all’aperto che si trova accanto al serbatoio. 

Oggi:
Con gli interventi di manutenzione, tutto il piping è stato realizzato in acciaio INOX e sono stati razionalizzati i diametri in funzione delle portate effettivamente veicolate. 

Tutte le tubazioni sia in arrivo che in uscita sono dotate di misuratore di portata elettromagnetico sia di valvole di sezionamento elettroattuate e telecontrollate.